Dieci canzoni dedicate a Martin Luther King

Martin Luther King fu assassinato con un colpo sparato da un fucile di precisione mentre era a Memphis il 4 aprile del 1968.

Il pastore protestante era stato il leader dei diritti civili per la comunità di colore e il più giovane Premio Nobel per la pace di sempre.

Il suo messaggio fondato sulla non violenza e l’incessante tentativo di non chiudere le porte al dialogo (nonostante le enormi difficoltà e le provocazioni) portarono a un miglioramento delle condizioni delle persone di colore e fecero sì che l ‘Amministrazione statunitense mettesse finalmente in agenda il superamento delle posizioni segregazioniste.

Molti musicisti hanno voluto celebrare la figura e il lascito del reverendo King, evidenziandone la caratura spirituale e l’enorme influenza sociale.

L’esplicita critica verso il consumismo e il capitalismo fine a sé stesso (capace di rendere l’uomo più ricco di cose, ma allo stesso tempo anche d’impoverirne l’animo), la ricerca di una comunione tra tutte le genti senza distinzione di colore e stato, la strenua lotta per pari dignità e libertà per tutti sono stati elementi che hanno ispirato più di una canzone.

Stevie Wonder – Happy Birthday

Stevie Wonder registro’ Happy Birthday nel 1981 per celebrare la nascita del Reverendo, spingendo perché il 15 gennaio diventasse il Martin Luther King Day: la proposta veniva costantemente respinta fin dalla morte di King e solo nel 1983 il Presidente Reagan ne approvo’ l’istituzione, sancendo così che il terzo lunedì di gennaio si potesse finalmente onorarne il ricordo con una festa nazionale.

Nina Simone – Why? (The King Of Love Is Dead)

Canzone scritta di getto da Gene Taylor (bassista della Simone) dopo l’annuncio della morte del Pastore King, Why? (The King Of Love Is Dead) fu suonata per la prima volta a New York, tre giorni dopo l’assassinio di Martin Luther King.

The Rage Against The Machine – Wake Up

Brano di denuncia in cui i Rage Against The Machine si scagliano contro le cospirazioni dell’FBI durante gli anni 60, che avrebbero, tra l’altro, portato agli omicidi di Martin Luther King e Malcom X.

Elvis Presley – If I Can Dream

If I Can Dream è stata l’ultima canzone proposta da Elvis Presley nel suo Comeback Special del 1968, show in cui torno’ alla musica dopo quasi un decennio vissuto realizzando film. Il brano venne scritto da W. Earl Brown su richiesta dello stesso Elvis per celebrare le figure di Martin Luther King e Robert Kennedy, assassinati nei mesi precedenti.

Pete Seeger – We Shall Overcome

L’inno del movimento di Martin Luther King fu suonato per la prima volta nel 1957 da Pete Seeger, che lo rielaboro’ da un vecchio gospel. La canzone ha attraversato decenni, rafforzandosi di volta in volta e prestandosi alle più svariate proteste civili, dalle marce contro la Guerra in Vietnam alla Rivoluzione di Velluto di Praga, fino a essere cantata dai dissidenti del governo iraniano di Ahmadinejad.

Queen – One Vision

Roger Taylor scrisse One Vision poco dopo l’esibizione dei Queen al Live Aid, rifacendosi al famoso discorso “I Have A Dream” del Reverendo King, tenuto a Washington nel 1963.

Ben Harper – Like A King

In uno dei suoi brani più celebri, Ben Harper considera tristemente come il sogno di Martin Luther King sia poi diventato l’incubo vissuto da Rodney King (pestato dalla polizia di Los Angeles agli inizi degli anni 90).

Public Enemy – By The Time I Get To Arizona

I Public Enemy si scagliano contro il Governatore dell’Arizona John McCain, che nel 1983 si rifiuto’ di riconoscere come festa nazionale il Martin Luther King Day, opponendosi fortemente alla decisione dell’Amministrazione Reagan. Quando il brano uscì nel 1991, l’Arizona e il New Hampshire erano gli unici stati USA che non riconoscevano la celebrazione della figura del Pastore King.

Mavis Staples – MLK Song

MLK Song è il tributo di Mavis Staples alla figura di Martin Luther King, appoggiato fin dagli 50 dal gruppo gospel degli Staples Singers.

U2 – Pride (In The Name Of Love) 

Gli U2 inizialmente scrissero Pride (In The Name Of Love) per attaccare la politica nucleare di Ronald Reagan, scegliendo poi di non dare troppa importanza all’arroganza del Presidente statunitense e di dedicare la canzone a Martin Luther King e alla sua lotta per i diritti civili.

2 commenti

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.