La canzone con cui negli anni 80 si provo’ ad aiutare l’Etiopia.
A metà anni 80 la grave situazione dell’Etiopia era una notizia presente su tutti i media: all’ instabilità politica che si trascinava da decenni si era aggiunta una feroce carestia che nel 1983 aveva messo al tappeto la popolazione locale.
Bob Geldof, così come molti altri telespettatori, rimase sconvolto nell’assistere al reportage mandato in onda dalla BBC nell’autunno del 1984 e decise che qualcosa andava fatto.
Band Aid
Il leader dei Boomtown Rats si convinse che la pubblicazione di un singolo, il cui ricavato sarebbe andato interamente in beneficenza, avrebbe in parte aiutato la popolazione stremata.
Scarto’ l’idea di realizzarlo con la sua band e chiese aiuto a Midge Ure degli Ultravox, che si mostro’ interessato al progetto: Geldof scrisse il testo, mentre Ure musico’ quella che sarebbe diventata la celebre Do They Know It’s Christmas?.

Bob Geldof approfitto’ di un’intervista radiofonica per lanciare il progetto, chiedendo il contributo di altri artisti della scena pop, che risposero quasi tutti positivamete.
Nacque così la Band Aid, il più celebre super-gruppo della storia della musica britannica: furono reclutati i Duran Duran e gli Spandau Ballet, gli U2 e i Wham, le Bananarama e i Culture Club, gli Style Council e gli Heaven 17, oltre chiaramente ai Boomtown Rats e gli Ultravox, che parteciparono tutti più o meno con gran parte dei componenti.
Si aggiunsero poi anche Paul Young, David Bowie, Paul McCartney e Phil Collins, che aumentarono ulteriormente il tasso artistico e soprattutto carismatico dell’iniziativa.
L’incisione della canzone
Ure e Geldof si rivolsero a Trevor Horn per la produzione della canzone: l’ex Buggles, non potendo partecipare per altri impegni già fissati, aprì pero’ loro gratuitamente le porte dei suoi studi londinesi il 25 novembre.
La produzione fu quindi affidata allo stesso Ure, che si trovo’ a occupare i Sam Studios assieme alla folta schiera di colleghi: il leader degli Ultravox si dedico’ alle tastiere, mentre Phil Collins fu destinato alla batteria e John Taylor dei Duran Duran si occupo’ del basso.
Nessuno dei tanti partecipanti a Do They Know It’s Christmas? aveva avuto modo di sentire la canzone prima delle sessioni di registrazione, situazione certamente non ideale.
La folta schiera di pop stars si trovo’ quindi a dover seguire le istruzioni guida del produttore, che praticamente insegno’ loro le parti assegnate al momento.

Non erano amici, né volevano esserlo, ma per una volta gli egoismi e le rivalità tra i tanti artisti impegnati nel progetto furono messe (quasi) da parte.
L’unico che sembro’ poco incline a questo atteggiamento pare fosse Paul Weller, che si mostro’ poco amichevole verso molti dei suoi colleghi: soprattutto George Michael e Simon Le Bon riferirono della difficoltà di rapportarsi con l’ex Jam, che non apprezzava l’idea di condividere lo stesso studio e progetto con i fin troppo “leggeri” e poco impegnati Wham e Duran Duran.
La canzone, come confesso’ Midge Ure in seguito, fu scritta appositamente per colpire e quasi brutalizzare il pubblico, mettendolo di fronte alla sofferenza della popolazione etiope.
Molti dei partecipanti si dissero più che contenti di far parte di Do They Know It’s Christmas? perché permetteva loro di staccarsi dall’idea imperante che le pop-stars non pensassero ad altro che a sé stessi: Simon Le Bon confesso’ che l’opportunità offerta dalla canzone andava oltre le sue aspettative.
Do They Know It’s Christmas?, inoltre, dava anche ai giovani acquirenti la possibilità di fare qualcosa di concreto per qualcun altro, evento che non si era mai verificato con un semplice singolo.
Il video
Durante le frenetiche ore dell’incisione di Do They Know It’s Christmas? venne realizzato un video per commemorare l’evento e mandare il brano in rotazione su MTV.
Responsabile delle riprese fu Nigel Dick, già autore di alcuni clip dei Boomtown Rats, che venne convocato praticamente senza preavviso negli studi di Horn e si trovo’ ad improvvisare (un po’ come tutti quel giorno) e a riprendere con due camere le varie fasi della registrazione.
Le critiche
Non tutti comunque si mostrarono favorevoli al progetto benefico: Morrissey non risparmio’ critiche, attaccando frontalmente l’iniziativa che definì “diabolica” e “auto-indulgente”; i Chumbawamba, tra i maggiori rappresentanti della scena indipendente, si dichiararono disgustati dal cinismo dei loro ben più famosi colleghi, desiderosi solo di apparire per l’ennesima volta nella Top Ten.
Le grandi vendite
Pubblicato il 3 dicembre, dopo soli tre giorni di presenza nei negozi Do They Know It’s Christmas? divenne il più grande successo di sempre della storia britannica, record che rimase imbattuto per più di dieci anni, quando venne scalzata dalla versione celebrativa per la Principessa Diana di Candle in The Wind di Elton John.
In seguito al successo di Do They Know It’s Christmas? (14 milioni di dollari incassati) nel 1985 uscì con lo stesso intento benefico We Are The World, scritta da Michael Jackson e Lionel Richie e realizzata dagli artisti statunitensi: anch’essa si rivelo’ un enorme successo e permise di alleviare in parte la situazione etiope.
Anni dopo Bob Geldof confesserà di sentirsi responsabile di almeno due delle più brutte canzoni della storia della musica: ma almeno può pensare che sono servite allo scopo, anche se a ogni Natale è costretto assieme a tutti noi a sentirle riproporre un po’ ovunque.
Non so quali siano le due canzoni che intende Geldof, immagino si riferisca a questa, che proprio brutta non è, e a quella sull’indifferenza, ma non credo che si riferisca a I Don’t Like Monday. Io su operazioni del genere e sui personaggi coinvolti ho i miei dubbi, però devo dire che più passa il tempo e più anche Paul Weller mi diventa antipatico, spocchioso working class hero vestito da fighetto che con Our Favourite Shop ha fatto una delle copertine più snob della storia. E dire che secondo l’agiografia che passa spesso su RAI5 i proletari inglesi non riuscivano a identificarsi col punk vero e proprio e preferivano i Jam.
Le due canzoni sono do they know it’s christmas e, per riflesso, we are the world, nata sulla scia della prima.
We Are The World era insostenibile.
Pensa a come stava Geldof, che si sentiva responsabile di rimando 😊
Ho vissuto quel periodo. Questo singolo ha dato vita ad uno degli eventi rock piu’ grandi della storia della musica. Ora quello spirito di unione non c’e’ più. Quell’evento nonostante il Live 8 rimarrà unico. Grazie per la tua testimonianza. Questo singolo rimane una delle cose da annotare nella storia dell’umanita’. Comunque c’e’ ancora chi crede di poter aiutare il prossimo, come questa tribute band italiana che con la medesima canzone donerà i proventi al Reparto Oncologico Pediatrico dell’Ospedale Gemelli di Roma. Questo è il link per chi volesse contribuire. https://www.amazon.it/Do-They-Know-Its-Christmas/dp/B0787D7K84/ref=sr_1_1?s=dmusic&ie=UTF8&qid=1513931785&sr=1-1-mp3-albums-bar-strip-0&keywords=Tribute+Band+Aid
Buon Natale!!!
Buon Natale a te😉
Non conoscevo alcuni annedoti accaduti dietro questo testo, grazie per avermeli fatti conoscere. Ricordo perfettamente la canzone, ma sinceramente a me non è mai piaciuta, e continua a non piacermi.
Non è esattamente un capolavoro (come ammette lo stesso autore).
Sentivo dire che in realtà pochissimi furono i proventi che finanziarono progetti pet le popolazioni affamate, il grosso fini nelle casse del governo per finanziare il mercato delle armi….Geldof ancora oggi si sente in colpa per questa cosa
Uno dei crucci di Geldof fu infatti il relativo controllo che ebbe sulla gestione dei soldi…
[…] Do they know is Christmas? del 1984 fu la scintilla del loro ritorno. […]