Holly & Benji e il campo da calcio giapponese senza fine

Holly & Benji, come lo conosciamo noi in Italia, si è imposto in Giappone come Capitan Tsubasa: lo spokon manga di Yoichi Takahash debutta nel 1981 e ottiene quasi subito una trasposizione televisiva, irrompendo in pochi anni anche nelle TV nostrane. Il protagonista Holiver Hutton (in origine Tsubasa Ozora) è un ragazzino innamorato del Calcio e dotato di una predisposizione incredibile per questo sport. Durante la serie incontra altri ragazzi talentuosi, tanto da venir ribattezzati come la Generazione d’oro del Calcio giapponese, con cui dopo vari scontri formerà una formidabile squadra nazionale.

L’idea di una storia su piccoli calciatori non può che essere bella e appassionante, anche perché chi non è mai corso dietro a un pallone? Fin da bambini si prende a calci una palla e la si insegue con un entusiasmo irrefrenabile e incomprensibile, divertendosi semplicemente a emulare i campioni affermati e a tirare verso una porta molte volte immaginaria.

Il Calcio è un passatempo e uno sport bellissimo e adatto a tutti: non è necessaria una particolare capacità fisica per giocarlo, a parte una predisposizione naturale e voglia d’imparare i fondamentali del gioco.

Sarebbe tutto bellissimo se non si considerasse invece che il Calcio rappresentato dall’Anime di Holly & Benji è una disciplina che racchiude in sè caratteristiche da sport estremo: i protagonisti devono avere dei requisiti fisici fondamentali, altrimenti non possono ricevere l’idoneità medica necessaria alla mera sopravvivenza.

Ad esempio, chi come Julian Ross mostra seri problemi cardiaci viene comunque reso idoneo, perché l’eventualità di schiattare sul campo è qualcosa d’impagabile per un vero calciatore.

holly & benji
“seppellitemi qui”

Ogni atleta deve essere in grado di percorrere campi di circa diciotto chilometri e avere una capacità di resistenza tale da far sopportare loro percorsi di circa 250 chilometri a partita.

holly & benji
e pure in pendenza

Anche la velocità di percorrenza è molto importante e non da sottovalutare: ogni calciatore deve essere in grado anche di correre a una velocità di crociera di almeno 180 km l’ora.

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ed essere in possesso anche di qualche rudimento di Free Climbing

Oltre ad avere polmoni e gambe fuori dal comune, i giocatori di Holly & Benji devono dimostrare di poter calciare la palla a velocità per lo meno vicine a Mach 2. Una volta accertata la loro potenza balistica ricevono il porto d’armi, venendo anche impiegati nelle esercitazioni militari nel Mar del Giappone o in azioni di polizia.

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Mark Lenders mentre sventa una rapina.

Oltre a sfidare tutte le leggi della fisica e della gravità, riprendendo molte delle intuizioni di Arrivano i Superboys, Holly & Benji si differenzia dall’anime con Shingo Tamai per un approccio più soft: vengono infatti limitati, se non del tutto eliminati, gli eccessi quasi militari e costantemente pronti a sconfinare nel seppuku rituale in caso di sconfitta.

Un’altra caratteristica irrinunciabile mutuata in Holly & Benji da Arrivano i Superboys è l’utilizzo di tiri e acrobazie quasi soprannaturali. Tra questi c’é il devastante Tiro della Tigre di Mark Lenders,che distrugge le reti delle porte e a volte scava anche crateri nelle mura degli stadi, provocando anche un fall-out con il solo spostamento dell’aria. Per fortuna lui e Holly non giocano insieme, altrimenti un eventuale loro combinazione di tiro potrebbe creare un buco nero che inghiottirebbe ogni cosa.

Specialisti in tecniche di tiro incredibili sono anche i Gemelli Derrick: una delle loro prodezze balistiche è la Catapulta Infernale,  in cui uno dei due fratelli dentoni viene scagliato a centinaia di metri d’altezza dalla poderosa spinta dell’altro (che prima si fa di schiena qualche ettaro di erba), colpendo così il pallone che da ore stazionava vicino all’orbita lunare.

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Il dubbio di come faccia ad atterrare il Derrick volante senza morire non è mai stato svelato.

Un altro colpo dei terribili gemelli è la Triangolazione Aerea, in cui uno dei due Derrick si scaglia contro il palo della porta per poi decollare letteralmente (è una loro fissa) e colpire in evidente fuorigioco dopo l’assist del fratello.

Nonostante sia indicato nel titolo dell’edizione italiana come uno dei due protagonisti, il fortissimo portiere Benjamin Price in realtà non ricopre questo ruolo, ma raccoglie con i vari Lenders, Becker e Ross le briciole lasciate da Hutton. Inoltre, qualcuno si è mai chiesto perché indossi sempre un cappello con la strana scritta W. Genzo?

holly & Benji

Beh, io l’ho fatto da bambino, non capendo cosa diavolo volesse dire. In realtà è semplicemente il suo nome originale: Genzo Wakabayashi.

Gli arbitri di Holly & Benji seguono i match a bordo di ammiraglie che li trasportano da parte a parte del campo, anche se i gli interventi sono rari e loro si limitano a prendere atto dei goal segnati grazie a binocoli e cannocchiali.

La storia si evolve durante partite infinite e colme di colpi di scena, che bloccano il normale flusso del tempo e permettono al telecronista, ai milioni di spettatori imbottigliati nello stadio e ai giocatori presenti di commentare per decine di minuti un tentativo di dribbling o di tiro, abbandonandosi a flashback o a monologhi.

Nel manga e nelle serie Tv i ragazzi crescono e molti di loro si trasferiscono in Europa. Holly firma per il Barcellona, mentre Benji per l’Amburgo. E Lenders?

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lui va alla Juventus

Speriamo che la Mole Antonelliana sopravviva ai suoi tiri…

 

8 commenti

    • Da quello che mi risulta i vari passaggi nel calcio europeo dei protagonisti sono avvenuti solo nel manga, venendo esclusi nelle successive realizzazioni televisive.

  1. Che ricordi, certi particolari di questo cartone li avevo rimossi! I due fratelli dentoni che fanno le acrobazie… li avevo dimenticati del tutto. In realtà “Holly e Benji” non mi piaceva granché come cartone, però lo guardavo fra un cartone e l’altro su Bim Bum Bam, e poi piaceva a tutti i miei amici, per cui vuoi o non vuoi si finiva col farsene coinvolgere.

    • Holly e Benji hanno segnato varie generazioni con le loro incredibili e assurde acrobazie. Purtroppo conosco gente che ha provato sulla sua pelle il tentativo di replicare la catapulta infernale.

  2. Anche qui lo spazio/tempo assume connotazioni del tutto particolari. Più che giocatori di calcio sono degli astrofisici che riescono a curvare la fisica per meditare sulla propria vita nel vivo di un azione…..sti giapponesi sono fantastici nel rappresentare la realtà. Anzi volevo dire la pura follia.

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