Aserejè ja de je e avanti così per qualche minuto: le Las Ketchup

Nel 2002 non era possibile evitare di incappare in Aserejé, tormentone delle tre signorine spagnole conosciute come Las Ketchup, incapaci però di replicarne il successo internazionale.

Le tre sorelle Munoz (Lola, Lucia e Pilar), figlie del chitarrista di flamenco El Tomate (il loro album si chiamava Hijas del Tomate, appunto per ricordare i gloriosi natali), debuttano quell’anno e finiscono subito in cima a tutte le classifiche mondiali con questo pezzo accompagnato da una coreografia essenziale e che contiene un ritornello volutamente privo di senso.

las ketchup

Il testo della canzone racconta infatti l’incapacità del protagonista di cantare un pezzo degli Sugarhill (Rapper’s Delight) senza storpiarlo. “I said a hip hop the hippie to the hip hip hop, a you don’t stop the rock it to the bang bang boogie say up jumped the boogie to the rhythm of the boogie, the beat” diventa come per magia “Aserejé ja de jé de jebe tu de jebere sebiunouva majabi an de bugui an de buididipí”,una filastrocca tanto insulsa quanto penetrante nel cervello, che viene demolito assieme ai poveri neuroni che vi risiedono.

Le vendite milionarie non evitano però alle ragazze un precoce oblio, facendole ballare per neanche un anno. Ci riprovano nel 2006 con un altro album, ma i risultati non sono neanche paragonabili a quelli di Asereje.

Da qui in poi praticamente il nulla: il sogno finisce di colpo e i palinsesti televisivi cominciano a riproporle tristemente nelle trasmissioni sulle meteore.

Per chi fosse interessato, va ricordato che le sorelle Munoz in realtà sono quattro e infatti le Las Ketchup dovevano comprendere anche Rocio.

La ragazza all’epoca del primo album era incinta e dovette rinunciare al grande successo che innalzò a fenomeno planetario le altre sorelle, tornando però in tempo per il loro secondo disco: l’ultimo.

Dato l’esito, chissà se le sorelle le parlano ancora.

 

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