Meteore musicali: Limahl

La storia (tutt’altro che infinita) di una meteora.

La Meteora di oggi è Limahl, l’ex front-man dei Kajagoogoodi cui si è parlato la scorsa volta.

Cacciato dal gruppo per motivi mai del tutto chiariti (anche se si vocifera che i membri originali e il loro manager non gradissero la condivisione delle royalties), Limahl viene immediatamente catapultato verso una carriera solista e dopo essersi un attimo organizzato lancia sul mercato il suo primo singolo Only For Love.

Il riscontro di vendite non è affatto malvagio e nascono immediatamente le prime polemiche su chi ci sia dietro il brano, con i maligni che insinuano che la canzone sia in realtà frutto di un aiuto degli ex compagni, dispiaciuti di come fossero andate le cose con l’uomo dai capelli più belli degli anni 80 (giuro che qualcuno riesce a sostenere questo).

Il secondo singolo, Too Much Trouble, non riceve particolari apprezzamenti e Don’t Suppose, l’album di debutto di Limahl, non riscuote il successo sperato.

A questo punto, mentre le polemiche e la rivalità con i Kajagoogoo (che già avevano intrapreso la loro parabola discendente) iniziano a perdere d’interesse e Limahl rischia di confondersi tra le decine di New Romantic di metà decennio, gli viene offerta la canzone portante di una colonna sonora.

Che però non è la solita colonna sonora del solito film.

Never Ending Story è il singolo trainante (e trainato) di uno dei film di maggior successo degli anni 80, quella Storia Infinita che risultò essere il film più costoso realizzato in Germania e che permise al nostro eroe di invadere tutte le classifiche, in molti casi stabilmente al primo posto.

La canzone fu composta dal nostro Giorgio Moroder su testi di Keith Fosey e Limahl la interpretò assieme a Beth Anderson (ma nel video sopra, realizzato per il mercato USA, è con Mandy Newton, che sostituiva la Anderson fisicamente, ma non nel cantato). Never Ending Story dà a Limahl la possibilità d’incrementare la sua popolarità e Don’t Suppose viene ristampato includendo il fortunato brano.

L’anonimato che era stato solo rimandato torna a farsi vivo e Limahl stavolta non riesce a evitarlo. Love In Your Eyes, il successivo album, stenta a entrare in classifica nella maggior parte dei paesi che gli avevano tributato il successo e solo in pochi (Italia, Spagna, Germania e Giappone) la sua stella continua a brillare, anche se brevemente e sempre meno.

All’inizio degli anni 90 la sua carriera è ormai andata ed è anche oltre l’anonimato, soprattutto quando finisce sulla copertina del Sunday mentre è in un ufficio di collocamento.

Sul finire del decennio, grazie soprattutto alle trasmissioni nostalgia, torna a incidere un disco e negli anni successivi, grazie alle partecipazioni a vari Reality e al suo coming out, riesce a mantenersi sulla linea di galleggiamento, quella che divide la vecchia gloria dal semplice ricordo dei bei tempi che furono.

Che fosse una Storia Infinita non ci credeva sicuramente neanche lui, però che le cose gli andassero un pò meglio probabilmente sì.

16 commenti

  1. Quei capelli non mi piacevano neanche negli anni ’80, figuriamoci a vederlo adesso… Ora è entrata in testa anche a me la canzone… spero mi esca presto, altrimenti, Luca, ti riterrò responsabile di avermi rovinato il fine settimana!!!

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