Nada e le altre

Nada è tornata di recente alla ribalta delle classifiche grazie alla serie “The Young Pope”. Ma “Senza un perché” non è che l’ennesima canzone che appare in una serie TV o in un film e desta attenzione.

Il dono del primo ministro della Groenlandia al giovane Papa, la canzone di Nada, appunto, viene ascoltata tra il lugubre silenzio della curia romana, amplificando il devastante impatto di Jude Law e del suo personaggio in Vaticano. La scoperta (o la riscoperta) di “Senza un perché” è stata presentata in questi giorni come un qualcosa di eclatante e, per certi versi, lo è. Non succede spesso che, da un giorno all’altro, una canzone che sembrava fosse passata sotto silenzio per oltre un decennio (il pezzo è del 2004) s’imponesse nelle classifiche e destasse un così forte interesse. L’utilizzo della musica nei film e nelle serie Tv è sempre stato massivo, con colonne sonore composte di solito ex novo da grandi compositori, ma negli ultimi anni, soprattutto con l’entrata a gambe tese di Quentin Tarantino nel box office, l’attenzione si è spostata sulle canzoni che già c’erano e che potevano integrarsi alla storia che si stava raccontando.

Come non pensare a Romance & Cigarettes di John Turturro, in cui le performance degli attori trasportano la storia a ridosso del musical. La “Delilah” di Christopher Walken o “A man without love” di James Gandolfini (canzone portata al successo da Anna Identici nel 1968 e poi tradotta in molte altre lingue) riescono a reinventare canzoni già famose e rinnovarle, permettendo anche a coloro che non le avevano mai ascoltate di conoscerle ed apprezzarle. Anche “Everybody’s got to learn sometime” dei Korgis vive una seconda giovinezza dopo essere stata inserita nel film “Eternal sunshine of the spotless mind” (di cui mi rifiuto di riportare il ridicolo titolo italiano) ed interpretata da Beck.

Il citazionismo spinto di una serie come “Stranger Things”, in cui l’ambientazione anni ’80 porta con sé anche molte canzoni dell’epoca, risulta essere una gradita novità nel panorama televisivo; così come accade in “Vinyl”, la sfortunata serie ambientata nel mondo della discografia dei seventies. Le canzoni vengono sempre maggiormente sfruttate per la loro capacità di attrarre interesse e non più con la mera pretesa di fare da riempitivo nei tempi morti di una scena. Si spera che l’eclatante caso di Nada sia solo l’inizio di un maggiore interesse verso le canzoni utilizzate in film e serie Tv anche da queste latitudini.

2 commenti

Rispondi a The Young Pope: una serie evento che lo è davvero.Annulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.