Arrivano i Superboys (e anche l’ambulanza)

Un allenamento con Shingo Tamai e poi tutti in ospedale in allegria!

Probabilmente non tutti si ricordano di questo Anime, giunto da noi nei primissimi anni 80. Tratto dal manga Akakichi No Eleven (Gli Undici rosso-sangue), già nel titolo informa lo spettatore di ciò a cui andrà incontro: una storia di mazzate, tronchi, rocce, sudore, leggi della fisica distorte e anche di calcio.

Ma soprattutto di calci.

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E un sacco di sudore.

Il protagonista di Arrivano i Superboys è Shingo Tamai, un giovane che non sembra aderire ai comuni parametri comportamentali giapponesi: irrequieto e poco incline alla mediazione, non disdegna le liti con le figure autoritarie e le risse con gli altri studenti. Il percorso che compirà durante la serie lo porterà a capire l’importanza di essere parte di una squadra e a diventare un uomo migliore: tutto questo grazie al calcio e alla volontà di vincere la Coppa del Mondo (ah, dimenticavo che è anche megalomane).

Fin dall’inizio della storia il suo compagno di avventure è Yosuke Oyra, un bestione che viene piazzato in porta proprio per la sua imponenza fisica, creando un precedente sfruttato quasi sempre in seguito negli Anime calcistici: armadio a svariate ante = porta imbattuta.

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Basta solo la faccia a riempire l’area di rigore.

Gli allenamenti a cui gli atleti si sottopongono, inutilmente sadici e probabilmente inutili ai fini di migliorare le prestazioni, mostrano un’attitudine al sacrificio commovente e anche un pò ridicola allo stesso tempo: alberi divelti a pedate (e qui scatta la SIAE per me 😉), corse con catene e palle di ferro alle caviglie (che erano evidentemente disponibili in tutte le palestre giapponesi), rocce spaccate a colpi di testa e addirittura auto lanciate sopra le gambe degli atleti.

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“La potenza è nulla senza controllo.”

Da questi elementi si nota la differente impostazione su cui si basa Arrivano i Superboys e quasi tutti gli Anime sportivi: solo il collettivo unito può vincere le grandi sfide che gli si parano davanti, anche a costo di rimetterci la pelle. Lo spirito mai domo dei Samurai guida queste compagini verso l’obiettivo della vittoria ad ogni costo, come se non ci fosse un domani e la sconfitta (che dovrebbe essere prevista e accettata in un contesto sportivo) fosse la più grande umiliazione. Shingo Tamai, infatti, pur di controbattere un tiro devastante del campione brasiliano Ken Santos, finisce addirittura in ospedale per oltre un mese. Sono cose che fanno male al calcio.

Arrivano i Superboys è anche il primo Anime in cui le leggi della fisica, del tempo e dello spazio vengono distorte e asservite alla narrazione del Calcio, come in seguito sarà fatto anche dai logorroici protagonisti di Holly & Benji durante le loro corse su campi infiniti. Le estremizzazioni si manifestano in telecronache di azioni infinite; in fermo immagine in cui il personaggio si abbandona a flashback di ore (e nessuno osa toglierli la palla); in deformazioni del pallone proporzionali alla potenza con cui viene calciato; in stadi colmi oltre ogni regola minima di sicurezza; in capacità di salto e acrobazia degli atleti in cui la gravità esce sconfitta; in goal realizzati con “colpi finali” degni di Daitarn 3 (tra l’altro annunciati ai quattro venti prima di colpire il pallone), che riescono a vivere di una propria vita restando sospesi nell’etere per poi accelerare vorticosamente; in arbitri presi solo per tappezzeria e che non fischiano neanche un tentato omicidio.

Un altro aspetto ripreso spesso in seguito è la lotta tra i cannonieri, che essendo i più forti atleti delle squadre si marcano a vicenda, ignorando i difensori che, offesi, se ne vanno al bar. Con questo espediente narrativo la partita viene ridotta a una sorta di duello, mentre il resto delle squadre si limita a poco più che commentare le incredibili capacità polmonari dei leader, intenti a inseguirsi per l’intero campo per 90 minuti (le sostituzioni avvengono solo in caso di morte accertata).

Il portiere è poi un discorso a parte: essendo per lo più escluso dalle azioni, viene utilizzato per aggiungere considerazioni personali allo sviluppo della storia e rimarcare gli stati d’animo in campo. Inoltre è quasi sempre imbattibile, grazie a capacità e agilità fuori dal comune, sostenute spesso da una forza di volontà impressionante. Go Kamioka, il portiere della nazionale giapponese, vive la propria imperforabilità come unico scopo di vita, ignorando la possibilità di subire goal. Con lui nasce la figura del fenomeno tra i pali, che verrà ripresa da Benji e soprattutto dalla sua nemesi Ed Warner, capace di compiere balzi di svariati metri (le porte dopo i tiri si allargano di chilometri) e di intuizioni sovrannaturali (nonostante traiettorie impazzite e quasi alla velocità della luce).

Appaiono anche i gemelli Yazoo, incredibilmente veloci e immarcabili per gli avversari, soprattutto per la loro capacità d’ingannarli con illusioni ottiche degne di ninja, creando un altro precedente reso celebre dai più famosi Gemelli Derrick.

Arrivano i Superboys è stato importantissimo per lo sviluppo del genere sportivo negli Anime, che prima non aveva mai affrontato il Calcio. Ikki Kajiwara (autore anche di Rocky Joe, L’Uomo Tigre e Tommy la stella dei Giants) esaspera e drammatizza nelle sue opere il contesto sportivo, disegnando protagonisti ossessionati dalla vittoria, quasi fosse anche capace di donare un riscatto sociale quasi impossibile nella loro vita reale (Shingo Tamai ha seri problemi familiari).

L’interpretazione dell’autore, poco aderente al senso del gioco, ha però sdoganato lo sport più bello del mondo nella cultura nipponica, creando anche molte delle soluzioni stilistiche che saranno alla base di decine di Anime e Manga successivi, in cui si cercherà di limitare lo smodato uso di mezzi sadici e impropri per gli allenamenti. Ma neanche poi tanto.

 

 

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