“Tre condizioni. Voglio indirizzo e numero di telefono della casa. Se ti sposti voglio sapere dove vai e insieme a chi stai. Chiamami appena atterri e ogni sera prima di andare a dormire.” (“Che se poi ti rapiscono mi tocca distruggere un’intera organizzazione criminale in 96 ore e domani mattina ho la partita di bocce ai giardinetti…”)
Nel 2008 Luc Besson decide che è ora di un nuovo franchise: dopo Taxi e Transporter tocca a Taken prendere il via. Protagonista del film è Liam Neeson, che dopo questa esperienza inizia a prenderci gusto e ridisegna la sua carriera in formato action-thriller.
La trama si basa sulle comuni paure e ansie di ogni genitore nei confronti della prole ormai sulla strada dell’età adulta, solo che questo genitore in particolare non è esattamente uno qualunque. Infatti Bryan Mills (Liam Neeson) è un ex agente segreto in pensione che passa il suo tempo a combattere le crisi ansiogene per la figlia adolescente. Dopo anni passati a districarsi tra minacce globali, attacchi terroristici e missioni in incognito, avere una figlia diciassettenne con tanta voglia di conoscere il modo ed emanciparsi può essere un enorme ostacolo, soprattutto per chi non desidera altro che osservare i lavori nei cantieri.

Dopo poche scene iniziali, il caro Bryan si reca alla festa di compleanno della figlioletta con il suo bel regalo sottobraccio.

Qui incontra la sua ex moglie Lenore, che ora vive con un miliardario ed è affabile come un calcio sugli zebedei. Con rincorsa.

Nel frattempo li raggiunge anche la pargoletta Kim.

Bryan non resiste e costringe sua figlia ad aprire il regalo: un karaoke. La ragazza ha sempre sognato di diventare una cantante.

Arriva anche il nuovo compagno di Lenore con il suo regalo per Kim.



Dopo aver vinto a mani basse il premio per il regalo più apprezzato dalla festeggiata, Stuart va a pavoneggiarsi con il povero Bryan.

Bryan se ne torna a casa con la coda tra le gambe e si mette a guardare le vecchie foto di famiglia.

Ma suonano alla porta e s’interrompe questo momento onirico. Sono gli ex compagni di lavoro di Bryan, anche loro in pensione.


Comunque alla fine lo convincono a fare un pò bisboccia e lo invitano a lavorare con loro alla security di una nota cantante.

La pop-star (interpretata da Holly Valance, prossimamente su Meteore musicali) tiene il suo concerto, ma una volta terminato un sacco di gente penetra nel backstage.

Bryan non si fa prendere dal panico, ma avvezzo com’è al pericolo aiuta la cantante a fuggire.
Ma i colpi di scena non sono finiti, poiché nell’ombra si nasconde qualcuno con cattive intenzioni.

L’aggressore prova a colpire Sheerah, ma se la deve vedere con il baby pensionato Bryan, che ci mostra per la prima volta le sue capacità di combattimento.

Salvata la ragazza, viene invitato in camera da lei per ringraziarlo.

Ma proprio mentre Bryan si fa tutto un progetto mentale e si prefigura di quando lo racconterà agli amici davanti al cantiere del supermercato, lei gli smonta tutto il programmino e gli da il biglietto del suo maestro di canto, da girare a Kim.

Kim convince suo padre a mandarla a Parigi con un’amica, nonostante lui in un primo momento si opponga, perché ne ha viste di cose e chissà cosa potrebbe succedere: tipo che poi la rapiscono, la drogano e la vendono in un giro internazionale di vergini. Ma le sue sono solo congetture e butta là la prima cosa che gli viene in mente, proprio come farebbe un anziano dopo un’intera puntata di Domenica In(ps). Il nulla osta per la vacanza avviene solo alle condizioni che avete letto all’inizio dell’articolo.

Arrivata a Parigi, Kim e la sua amica si fanno subito dei nuovi amici che le ospitano a casa loro. Così, per simpatia.
Ma questi “amici” appartengono a una organizzazione criminale che rapisce e vende ragazze.

Bryan, che da bravo genitore petulante e oppressivo aveva chiamato giusto in quel momento Kim, assiste in diretta al rapimento e riesce a lanciare qualche minaccia ai criminali.

Testardo come tutti gli anziani, Bryan decide di liberare la ragazza da solo, ma ha solo 96 ore di tempo per farlo prima che sia troppo tardi (la tratta delle bianche ha un ciclo di distribuzione molto efficiente). Appena atterrato a Parigi trova in un quarto d’ora il tizio che ha segnalato Kim e l’altra.

Ma questo non è da solo e riesce a fuggire con l’aiuto di un complice.

Il tipo intanto fugge, ma Bryan non molla e lo insegue creando il caos in strada.
Terrorizzato, si lancia da un cavalcavia e atterra senza danni. Bryan ci rimane male.
Poi arriva un camion e abbiamo finalmente il primo morto del film.

Bryan prende contatto con un suo ex collega francese, Jean Claude, ora diventato un pezzo grosso, per ottenere aiuto nella ricerca.

L’energica ex spia riesce a risalire al luogo dove vengono tenute le ragazze rapite e dopo aver liberato una che indossa il giubbetto di Kim, prova a portarla fuori senza farsi notare.

La carica sull’auto e si da alla fuga.




Dopo essersi finalmente messo in pari con quanto ci si aspetta da un Filmaccione, Bryan cura la ragazza nella speranza di avere qualche informazione utile sul destino di Kim. Dopo aver messo nel sacco il suo amicone francese che vuole levarselo di torno, raggiunge il luogo dove la gang albanese gestisce i suoi traffici e si fa passare per un funzionario corrotto che vuole una mazzetta.


Bryan fa le conoscenze con i capi della banda e prova a farli parlare nella speranza di riconoscere quello con cui aveva parlato durante il rapimento di Kim. Prova anche a fare il simpatico.

Alla fine si fa tradurre da quello sempre silenzioso un biglietto.

Gli dice che come gli aveva promesso poche ore prima, è venuto a fare due chiacchiere

Si scatena il finimondo e Bryan accoppa tutti tranne Marco da Tropoja.
Per lui ha un trattamento di favore.

Lasciato Marco da solo a vedersela con i tipi dell’Enel dopo avergli sottratto il nome di chi gestisce la vendita di Kim, Bryan va a fare un saluto a casa di Jean Claude.

Ottenute anche in questo caso le informazioni con la consueta gentilezza, Bryan va sul luogo dove si tiene l’asta per le ragazze.

Poi, però, lo catturano e sembra che ci siano poche speranze per il nostro ardimentoso pensionato.
Ma Bryan si libera e ammazza un pò tutti.
Arriva finalmente il momento di liberare la povera Kim. Bryan raggiunge il battello dove è tenuta e affronta gli sgherri del tizio arabo che l’ha acquistata.


E così in qualche giorno, un ex spia in pensione riesce a sgominare una banda criminale albanese, distruggere un’organizzazione che tratta schiave del sesso e ammazzare un riccone arabo e tutti i suoi uomini. Però, arzillo il vecchietto! Cosa altro manca?

Anzi, non è questo il lieto fine.

Sei un Capo! Bel post.
😁😁grazie
I tuoi post son tutti belli, ma questi sui filmaccioni spaccano di bruto!!!!!!
Complimenti Luca
PS: comunque a me sto film mi è piaciuto (i sequel un po’ meno in verità…)
Il film non è male in verità, ma l’ho voluto includere nella rubrica X le facce fantastiche di neeson. Grazie come sempre X i complimenti 😉
sono tutti meritati!!!!
Arrossisco 😊
va bene sono film così ! Fatti per piacere ben sapendo dove vadano a parare: un po’ di (tanta) azione, un po’ di figa, un po’ di suspence, il lieto fine, e andiamo a casa tutti contenti. E’ la lieta illusione che ci fa contenti 🙂
Hanno proprio questa funzione, ma alcuni sono fatti apposta X essere filmaccioni😉
Visto!
Non è il mio genere ma sinceramente a volte mi ci butto, e questo non mi è dispiaciuto.
Tra i film di questo genere se trovano molto facilmente di peggiori.
[…] quasi subito alla carriera televisiva e cinematografica (l’abbiamo vista in questi giorni nel Filmaccione Taken), rinunciando di fatto praticamente a ogni velleità […]
Ma la domanda è: la ragazza se la sono bombata in tanti prima di arrivare allo sceicco?
Forse lo scopriremo nei successivi Taken😉
Il bello di questi film è come l’enorme caos e la lunga scia di morti passino in cavalleria. Li amo anche per questo <3
Si, alla fine ti abitui e i morti fanno da tappezzeria.
Esatto!
😉
[…] prepotentemente nel club dei migliori interpreti dei film d’azione. La trilogia di Taken (il primo dei quali analizzato nella rubrica de I Filmaccioni), The Grey, La preda perfetta e Run All Night gli hanno permesso di scalare posizioni su posizioni […]